Crioterapia falso mito o verità?

La crioterapia funziona davvero o è una delle tendenze che ciclicamente si presentano nel campo delle terapie fisiche strumentali?

Alle olimpiadi di nuoto di Sidney nel 2000 tutti strabuzzammo gli occhi nel vedere strane tumefazioni circolari sul dorso di alcuni nuotatori, si trattava della vacuum terapy o coppettazione che già vent’anni fa veniva praticata in alcuni paesi più all’avanguardia di noi italiani. Poi vennero la Tecar terapia, che ancora oggi viene considerato un valido trattamento in diverse patologie osteo-articolari e muscolo-tendinee e il kinesio taping o taping neuromuscolare che, complici calciatori, tennisti e atleti, ci hanno portato a colorarci di vistosi cerotti elastici sulla pelle. Ora è il periodo della crioterapia in tutte le sue forme: criosauna, immersioni in vasche ghiacciate, sauna finlandese o macchinari che sviluppano temperature glaciali. Qualsiasi sia la scelta alla base c’è un concetto antico come l’invenzione della ruota: sviluppare una variazione di temperatura tale da costringere il corpo a reagire con un adattamento. Chi nella sua vita non ha mai utilizzato il ghiaccio dopo un trauma è una rarità perchè anche la nonna di Butch Cassidy la utilizzava nel vecchio west. Tralasciando la mia dissacrante ironia parliamo di cose serie: la crioterapia funziona davvero? Io sono una chinesiologa, massoterapista e osteopata, non mi fido delle mode e cerco di trovare sempre un risposta scientifica alle domande che mi pongo anche perchè ai miei pazienti devo offrire soluzioni efficaci e veritiere. Studi scientifici che hanno analizzato gli effetti della crioterapia ce ne sono molti e tutti sono concordi nel dire che la terapia del freddo ha benefici:

  • nel trattamento delle infiammazioni, sia acute che croniche
  • nel trattamento dei tessuti molli lesionati, in quanto abbassa le richieste metaboliche e rallenta la flogosi associata al trauma
  • riduce sensibilmente la velocità di conduzione dello stimolo nervoso di conseguenza abbassa la soglia del dolore
  • nel recupero dopo intensa attività fisica perchè riduce della generazione di ROS (reactive oxygen species).

Ha invece un ruolo incerto nel trattamento di problematiche neurologiche acute come radicoliti e nevralgie, perchè una temperatura molto bassa può danneggiare il tessuto nervoso in modo permanente. Nelle patologie vascolari come capillari fragili e in vista risulta essere efficace in quanto induce una vasocostrizione locale che migliora la condizione.

Presa dall’interesse che questa terapia ha generato in me, ho acquistato un’apparecchiatura per la termoterapia.

Cryo T-shock Elettronica Pagani

Questo apparecchio ha un delta termico di +41° e -18° , vuol dire che è in grado di raggiungere sul manipolo queste temperature ma a livello cutaneo al massimo tocchiamo pochi gradi sotto lo 0°. Ha un manipolo maneggevole e di dimensioni tali da poter essere utilizzato in quasi tutte le parti del corpo. Durante i miei trattamenti lo utilizzo sia per preparare i tessuti ad essere manipolati, utilizzandolo in modalità calore sia in modalità fredda per generare tutte quelle risposte fisiologiche di cui ho parlato precedentemente. I risultati sono sorprendenti perchè oltre alla velocità con cui ottengo l’innalzamento o l’abbassamento della temperatura locale, anche il processo di riparazione dei tessuti danneggiati è molto più rapida di conseguenza al paziente servono meno sedute.

E la crioterapia nel dimagrimento localizzato funziona veramente?

Durante la formazione professionale sull’utilizzo del macchinario mi è stato proposto di utilizzare la crioterapia per il dimagrimento localizzato. Io scetticamente ho chiesto delucidazioni in quanto, da ex personal trainer, non ho mai creduto al dimagrimento localizzato. Ebbene mi sono dovuta ricredere. Dopo un attenta ricerca ed analisi del principio fisiologico secondo il quale le cellule adipose si dovrebbero “sciogliere” con un trattamento al freddo, ho piacevolmente scoperto che è possibile indurre le cellule adipose a disgregarsi in maniera naturale e non dannosa. Avete mai visto cosa succede all’olio se messo in frigorifero o al brodo di carne? Le cellule adipose sono sensibili al freddo e se sufficientemente e adeguatamente stimolate entrano in un processo di cristallizzazione, a cui segue una lisi spontanea, lenta e graduale detta apoptosi. La morte cellulare degli adipociti causata dallo stress termico, provoca l’attivazione della digestione del tessuto grasso apoptotico e la liberazione dei lipidi contenuti nelle cellule adipose. Il dimagrimento effettivo avviene in circa 2-8 settimane a seconda della ampiezza dell’area e della quantità di adipociti. Quest’ultimi vengono trasportati dal sistema linfatico per essere processati ed eliminati definitivamente.

Io ancora scettica ho provato su me stessa, dopo la gravidanza il mio addome è rimasto flaccido e con abbondante tessuto adiposo in vista. Dopo alcuni trattamenti ho notato i primi risultati ed effettivamente ho avuto una netta riduzione del giro vita di 9 cm. Il trattamento dura 60 minuti, deve essere fatto almeno 1 volta a settimana per 10-12 sedute e sarebbe meglio inserire massaggi linfodrenanti per aiutare il sistema linfatico a smaltire le scorie prodotte. Da buona ex atleta posso dire che il tempo per il trattamento si potrebbe usare per fare attività fisica ma per le persone cronicamente pigre può essere una valida alternativa.

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